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LA STORIA

Tratto da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Storia di una Mongolfiera

Nel 1832 i Fratelli Tommaso e Bartolomeo Cini durante un viaggio in Francia ed in Svizzera hanno l'occasione di conoscere ad Annonay il figlio di Jospeh Montgolfier, Elia. Da quel momento nasce sia un'amicizia sia un rapporto d'affari. Contraccambiando la visita nel 1835, ospite della Famiglia Cini, Elia Montgolfier donò alla famiglia la formula per la carta nel 1835,  La data della costruzione del primo Aerostato (pallone di S. Celestina) risale probabilmente al 1838, perché in quell'anno venne data una grande festa in onore alla famiglia Cini in occasione della medaglia d'oro alla "Prima esposizione dei prodotti delle Manifatture Toscane". Venne ripristinata per l'occasione la solenne processione che non era più stata fatta dal 1731 e per la prima volta suonava la banda musicale costituita a San Marcello e diretta dal Maestro Giovanni Rettori. I colori del Pallone erano già allora i caratteristici Verde Bianco e Rosso (non in verticale ma in orizzontale), gli stessi della bandiera della Guardia Civica, di cui Bartolomeo Cini era il Comandante. Nella parte centrale lungo tutta la sua circonferenza il Pallone era guarnito da stelle, simbolo che si trova sopra lo stemma familiare della Famiglia Cini.-

La storia

Il primo costruttore, Benigni, capo dei "manifattori" della Cartiera Cini della Lima (PT), dopo di lui, Claudio Salvetti, per circa quarant'anni, poi il figlio Mario. Il pallone veniva gonfiato dietro il vecchio palazzo Cini-Cartoli, luogo detto il Battuto in antico veniva fatta la battitura del grano della Fattoria Cini (questo palazzo viene demolito nel 1960) lo teneva ancorato, e tenuto penzoloni ad un'altra fune collegata fra i due tetti, una fune che quando l'involucro è gonfiato (con stracci imbevuti di alcol e petrolio) al punto che la carta è tutta tirata, la corda lunga 64 m che era custodita dalla "Compagnia del S.S." veniva tagliata con una roncola dal Fattore della Famiglia Cini.

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1911
    Non viene mandato il tradizionale Pallone, ma uno di dimensioni molto ridotte. Venne chiamato "Pallone Crumiro", perché era in atto una epidemia di tifo ed era vietata qualsiasi forma di assembramento.
1915 al 1920
    Il Pallone non viene mandato a causa della guerra e poi dalla grave crisi economica.
1926
    Il Pallone quando viene portato al centro della piazza prende fuoco ancora prima del lancio (il detto che se il pallone non supera il Campanile porterà disgrazia fu scritto su un giornale negli anni '80 da un giornalista locale).
1939
    ultimo lancio prima della guerra, il pallone si inclinò subito dopo lo stacco e prese fuoco quand'era all'altezza dei tetti delle case, sulla piazza molto spavento, ma niente danni.
1953
    Il pallone ritorna dopo un'assenza di quattordici anni, costruito per la prima volta da due Sammarcellini "Fenzo Guerrini e Enio Medini".

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Fin dal primo lancio la tradizione dice che se il Pallone supera il campanile sarà un anno fortunato per tutta la Montagna, altrimenti no; più il pallone arriva in alto, migliore sarà l'anno a venire. Dopo il primo lancio a opera dei fratelli Montgolfier effettuato il 4 giugno 1783, nasce l'idea di lanciare una mongolfiera anche San Marcello incoraggiata, per di più, dal soggiorno dei Montgolfier avvenuto alla fine del '700 presso la famiglia Cini. Entrambe proprietarie di una cartiera, dopo la visita, le due famiglie intensificano gli scambi epistolari e, l'8 settembre 1854, avviene il primo lancio dalla piazza del paese. Il disegno è curato dai Montgolfier, mente la realizzazione avviene ad opera degli operai della cartiera Cini de La Lima. Nei primi anni è caratterizzato dai colori bianco e turchino e dallo stemma Cini; con l'unità d'Italia diventa tricolore e negli anni del Fascismo assume il fascio littorio. Durante la seconda guerra mondiale il lancio del pallone verrà interrotto; l'ultimo lancio anteguerra nel 1939, avviene in una giornata molto ventosa tanto da farlo incendiare: pessimo presagio. Il lancio del pallone riprese nel 1953: da questo momento, con rare eccezioni, il pallone conserverà la sua foggia tricolore. Dal 2004 il Pallone è lanciato senza fiamma a bordo alimentato soltanto da aria calda.


Caratteristiche tecniche

Il Pallone è costituito da 24 spicchi di carta incollati nei colori bianco, rosso e verde con gale tricolori e azzurre. È alto 15 metri con una circonferenza di 30 metri con un volume totale di 450 m³ e un peso di circa 100 kg.

Attualmente è alimentato soltanto da aria calda che viene soffiata nel Pallone prima del lancio. Nel corso della sua storia è stato alimentato prima da stoppacci imbevuti di petrolio e poi da combustibile solido (meta).

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